Era stato progettato un centro di incontro per gli anziani: preventivo 100 milioni di lire. Bisognava darsi da fare per finanziarlo.
Giovani animatori andarono nelle case, nelle osterie, sugli ultimi alpeggi, muniti di registratore, a parlare con i vecchi. Ma non lo fecero con l’atteggiamento incalzante del ricercatore che arriva sul posto, pigia il pulsante del “play”, invita l’intervistato a cavar fuori quel che gli serve, pigia lo “stop” e se ne va. Massimo Bonini e Alberto Fantoni, i due ricercatori più assidui, ebbero il massimo rispetto, la loro curiosità era autentica. L’incontro era per invitare a “ricordare” e, sui ricordi, costruire un dialogo autentico, tra persone alla pari. Non il concedere “a te che sei un povero vecchio solo la carità della mia compagnia, visto che io sono un volontario e, di conseguenza, sono tanto buono” Fu una cosa fresca e genuina, invece. Ascoltare la registrazione di quei dialoghi è un’emozione ancor oggi. Si avverte il piacere di stabilire un rapporto sincero, come si fa tra persone alla pari che si lasciano legare da parole vere, dal genuino interesse di comunicare. In seguito il materiale registrato venne ascoltato e selezionato dal prof. Roberto Leydi, etnomusicologo di fama, e le cose originali, o comunque meritevoli di essere conservate, vennero pubblicate in volume e musicassetta in collaborazione con la rivista “Lo Strona”. Gli anziani stessi della Pro Senectute si fecero carico di vendere il prodotto, ricavando una somma importante destinata alla costruzione del Centro d’Incontro. Per impreziosire il tutto il pittore Antonio Calderara ci regalò una serie di serigrafie create per l’occasione. La presentazione avvenne a Pettenasco, in una serata organizzata in collaborazione con la TV della Svizzera Italiana. La presentazione al grande pubblico dei Canti Popolari fu effettuata con diversi allestimenti teatrali: per l’occasione nacquero gruppi vocali, alcuni dei quali, a quasi quarant’anni di distanza, sono ancora attivi.