Nei primi tempi, quando già erano partite le prime iniziative molto apprezzate dagli anziani, la Pro Senectute non aveva una sede propria. Gli incontri avvenivano all’attico dell’hotel Croce Bianca, gentilmente concesso dal gestore, ma questa ospitalità risolveva il nostro problema, non il bisogno di riunirsi manifestato da molte persone anziane. Allora, più di oggi, erano di moda i juke-box, che mandavano a volume alto la musica dei giovani, non certo il sottofondo discreto, e forse gradito, che avrebbe forse potuto accompagnare la conversazione delle persone mature. Così decidemmo, un centro d’incontro, di realizzarlo con le nostre forze. Non di chiederlo all’Amministrazione Comunale, come sarebbe stato legittimo- Ma di progettarlo, costruirlo e attrezzarlo con le nostre forze di volontari e con le risorse che avremmo racimolato organizzando gli eventi più diversi. Volevamo dimostrare che gli anziani, sani e autosufficienti, non soltanto rifiutavano di pesare sulla comunità ma, di questa, intendevano diventare una risorsa attiva.
Il luogo fu individuato nel seminterrato della Casa dell’Anziano Massimo Lagostina, dove un intero piano era disegnato soltanto dalle colonne portanti dei piani superiori, visto che quello, destinato ad altro uso, non era stato realizzato. Grazie alla progettazione gratuita da parte di alcuni tecnici bendisposti nei nostri confronti, si arrivò a un preventivo di cento milioni di lire. Si chiese ed ottenne spazio da un settimanale locale, l’Informatore, per mettere al corrente il pubblico della volontà di reperire la copertura finanziaria senza ricorrere a interventi pubblici. Potevano essere accettati contributi da privati, non da pubbliche istituzioni. Ogni settimana veniva dato conto dell’avanzamento lavori e del residuo importo da reperire. Ma la maggior parte delle risorse necessarie a realizzare l’opera venne attraverso iniziative nel campo dello spettacolo, della musica, della ricerca sui canti popolari del Cusio e – la più originale – nel campo della collaborazione con i ragazzi di tutte le scuole. Cominciava così quell’incontro costruttivo tra generazioni che avrebbe connotato i primi decenni di attività della Pro Senectute.