ANZIANI e CORONAVIRUS: è difficile convivere!
Per la nostra associazione di volontariato, relazionare sulle attività del 2020 e impostare quelle del corrente anno è un compito fortemente condizionato dal permanere della pandemia. Per la prima volta da una decina di anni a questa parte si sono ridotti i soci iscritti passando da 230 a 193.Il bilancio consuntivo, ma soprattutto preventivo è ridimensionato. Le iniziative storiche di Pro Senectute, incentrate sulla socializzazione, sulle occasioni di incontro come momento di prevenzione del decadimento psicofisico, sono fortemente ridotte; d’altra parte si è cercato di inventare attività compatibili come i collegamenti on line e lo sviluppo del progetto C4C&C cofinanziato da Compagnia S. Paolo dove la collaborazione con gli allievi del Dalla Chiesa Spinelli (classi quarte del corso ad indirizzo socio sanitario) si è concretizzata con l’iniziativa “telefonata amica” con la quale riusciamo a sviluppare un rapporto intergenerazionale tra “giovani e nonni” a partire dall’ "adozione telefonica” di un over 65 da parte di un “under 20”. Sono coinvolti, anche con la partecipazione della cooperativa Aurive, una quarantina di giovani e altrettanti volontari anziani. Il covid19 sta sicuramente incidendo pesantemente sulla condizione di tutta la popolazione, ma in modo più evidente sugli anziani. Non solo per i dati gravissimi dei decessi, ma anche sulle condizioni di vita, sugli affetti, sulle possibilità di mantenere un livello di qualità della vita soddisfacente. Due anni fa Pro Senectute aveva predisposto, distribuito ed elaborato, in collaborazione con gli allievi del corso ad indirizzo socio sanitario dell’Istituto Dalla Chiesa Spinelli di Omegna, un questionario che sondava “i bisogni degli anziani”. Il dato forse più significativo, tra i tanti, che era emerso riguardava una condizione di vita giudicata dagli stessi anziani intervistati più soddisfacente di quanto ci si potesse immaginare: un tenore di vita generalmente buono, interessi per i nipoti ed anche per il volontariato, voglia di socializzare, di “andare a spasso”, di svolgere attività fisica, di frequentare iniziative culturali. Agli anziani non mancavano, dunque, progetti di vita futura. Dire che il covid19 ha spazzato via tutto questo è forse esagerato, ma certamente la pandemia ha inciso negativamente sull’insieme della popolazione anziana, ma soprattutto sugli strati più deboli di questa fascia di età. La nostra vice Presidente, la geriatra Daniela Morabito, ci riferisce proprio quest’ultimo dato. Nel suo lavoro rispetto ad anziani fragili e con malattie croniche come l’Alzheimer ha riscontrato, in pochi mesi, un netto peggioramento delle loro condizioni generali, l’aumento della depressione, senso di ulteriore spaesamento, decadimento psichico e fisico. Un esempio che abbiamo vissuto in prima persona e che ha contribuito a questo stato di cose: il ProMemoria Caffè che, da alcuni anni, costituiva un punto di riferimento per familiari e ammalati di Alzheimer e che coinvolgeva una cinquantina di persone in momenti di incontro, socializzazione e di sperimentazione di terapie alternative è stato, gioco forza, interrotto; per queste persone è stato un grave danno. L’estate scorsa, nella pausa di espansione del covid19, come associazione abbiamo sperimentato una relativa ripresa delle nostre attività riprendendo corsi di “Ginnastica Dolce” e “Ricamo”, progettato “Una passeggiata al mese”, svolto un paio di incontri musicali all’Oasi e ripreso la coltivazione degli orti sociali. Sono stati coinvolti almeno un centinaio di soci e volontari. A parte la coltivazione degli orti (consentita dalla normativa in essere e che supportiamo con la consulenza di Chiara Bottazzi, agronoma e psicologa, unitamente al coinvolgimento di più di 50 soci volontari), abbiamo ora dovuto sospendere tutte queste attività e quelle che avevamo programmato. Se il Covid19 potrà consentirlo, contiamo di riattivare le varie iniziative a partire dall'estate 2021. Stesso discorso per il bar ristorante che è stato forzatamente chiuso. In questi mesi, abbiamo peraltro concordato con la gestione alcuni interventi di manutenzione straordinaria soprattutto nella sala interna. Abbiamo contribuito, nel frattempo, a progettare unitamente a Ecomuseo Cusius e a Fondazione Leonardo (con cui continua il lavoro on line di documentazione) la partecipazione al bando di Fondazione Cariplo “Per il libro e la lettura” e a ottenere da CST Novara VCO la fornitura di prodotti da usarsi per la prevenzione Covid19 (mascherine, camici, guanti, detergenti, termometro). Abbiamo deciso di utilizzare il contributo di 2000 euro del Comune per un progetto di lavori socialmente utili rivolti a persone senza lavoro e bisognose di aiuto indicateci da Conferenza S. Vincenzo di Omegna, a cui stiamo fornendo buoni spesa. Sono impegnati come volontari iscritti all’albo del Comune 6 persone e altrettanti volontari della nostra associazione. Il progetto viene riproposto nel 2022 con un budget di 5000€ cofinanziato da Fondo di beneficenza di Compagnia San Paolo. Per finire: qual è il termine di paragone per considerare un anziano ancora “attivo” e non solo “vecchio"? Non tanto più essere over 65 oppure over 75, quanto quello di immaginare ed essere capace di guardare in avanti la propria vita. Il covid19 ci sta rendendo difficile proprio questa prospettiva. Ma non bisogna smettere di crederci! |